Mastoplastica riduttiva in Tunisia: Riduzione del seno

• Il dolore dopo la riduzione del seno è solitamente sopportabile e richiede solo l’uso di antidolorifici.
  Sul seno compaiono solitamente gonfiore (edema) ed ecchimosi. Nei primi giorni si avverte un disagio nell’alzare le braccia.
  La prima medicazione viene rimossa dopo 24-48 ore. Viene poi sostituita da una medicazione più leggera. La medicazione deve essere cambiata regolarmente fino alla completa guarigione*.
  Viene inoltre applicato un reggiseno di sostegno post-operatorio. Si consiglia di indossare questo reggiseno (giorno e notte) durante il primo mese*.
  Si raccomanda un’assenza dal lavoro da 8 a 21 giorni* e la ripresa delle attività sportive solo dopo uno o due mesi*.

– Per quanto riguarda l’anestesia, durante il consulto l’anestesista stesso informerà il paziente dei rischi dell’anestesia. È importante sapere che l’anestesia induce nell’organismo reazioni talvolta imprevedibili e più o meno facili da controllare: il fatto di poter ricorrere a un anestesista perfettamente competente, che opera in un contesto realmente chirurgico, fa sì che i rischi corsi siano diventati statisticamente molto bassi.

– Per quanto riguarda l’intervento chirurgico: scegliendo un chirurgo plastico qualificato e competente, addestrato a questo tipo di operazioni, si limitano al massimo questi rischi, senza tuttavia eliminarli del tutto.

Per questo motivo, e nonostante la loro bassa frequenza, è necessario essere informati sulle possibili complicazioni:

– Gli incidenti trombo-embolici (flebite, embolia polmonare), sebbene globalmente molto rari dopo questo tipo di intervento, sono tra i più temuti. Misure preventive rigorose dovrebbero ridurre al minimo l’incidenza: indossare calze antitrombo, sollevare precocemente il paziente, eventualmente sottoporlo a un trattamento anticoagulante.
– La comparsa di un’infezione richiede un trattamento antibiotico e talvolta un drenaggio chirurgico.
– Un ematoma può richiedere l’evacuazione.
– Talvolta si può osservare un ritardo nella guarigione, che allunga il periodo postoperatorio.
– La necrosi della pelle, della ghiandola o dell’areola, raramente osservata con le tecniche moderne, può essere responsabile di un ritardo nella guarigione (il rischio aumenta notevolmente in caso di intossicazione da fumo e in caso di gigantomastia o ipertrofie molto grandi).
– Le alterazioni della sensibilità, in particolare del capezzolo, possono talvolta persistere, anche se di solito la sensibilità ritorna normale entro 6-18 mesi.